Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha dato nuove indicazioni relative ai giorni di malattia legati al COVID-19.
Da maggio 2022 i primi 15 giorni di malattia COVID-19 saranno retribuiti e saranno da segnare come malattia normale.
Ulteriori giorni di malattia COVID-19 non verranno conteggiati ai fini dell’esclusione dal servizio e saranno da segnare come Malattia Straordinaria.
Gli eventuali giorni di malattia non legati a COVID-19 successivi ai 15 giorni di malattia per COVID-19 verranno conteggiati e fanno parte dei 15 giorni di malattia non retribuiti da contratto, al termine dei quali il volontario sarà escluso dal servizio.
Per esempio, se un volontario, in data 1 settembre 2022, risultasse affetto da COVID e dovesse essere posto in malattia per 30 giorni complessivi, i primi 15 giorni sarebbero retribuiti, mentre i successivi 15 giorni o più (nel caso in cui tardasse a negativizzarsi ed i giorni complessivi fossero addirittura superiori a 30) non sono retribuiti e NON concorrono al cumulo dei giorni di malattia che causerebbero la cessazione del servizio.
Gli ulteriori 15 giorni di malattia non retribuita rimarrebbero disponibili nel caso di ulteriori necessità.
Il volontario rientrerebbe poi regolarmente in servizio al termine della malattia avendo ancora a disposizione restanti 15 giorni di malattia non retribuita.
Se poi lo stesso volontario dovesse cadere in malattia per motivi altri al COVID-19, ad es. con prognosi di 5 giorni, il volontario, al suo secondo rientro, avrebbe ancora a disposizione restanti 10 giorni di malattia non retribuita.